Coronavirus: come si evolve la situazione dei mercati #3

Nelle ultime settimane che fanno riferimento alla “Fase 2” di Covid-19, dopo una fase di lateralità e rientro di volatilità, siamo entrati in una fase dove il mercato sta diventando reattivo in modo positivo alle notizie sia sanitarie sia politiche.
 
Dal punto di vista sanitario, le notizie positive fanno riferimento sia al numero dei contagi in netta diminuzione nei paesi sviluppati (soprattutto Europa e alcune zone dell’America) sia alla possibilità di un vaccino i cui test sono già in stadio avanzato.
 
Dal punto di vista politico, la positività nasce per l’iniziativa Franco- Tedesca delle scorse settimane di costituire un pacchetto di 500 mld da distribuire ai vari paesi europei come aiuti alle criticità oggettive derivanti da Covid-19.

Dal punto di vista macroeconomico abbiamo assistito a dati economici globali che mostrano debolezza e recessione, come già tra l’altro evidenziato dal Fondo Monetario Internazionale, che stima una contrazione dell’economia globale pari a -3% per l’anno in corso e una crescita del 5,8% nel 2021 a seguito della normalizzazione dell’attività economica.

Tutti i dati di consensus relativi ai GDP dei vari paesi mostrano forti contrazioni che arrivano oltre -8% per il 2020, a fronte di dati che crescono per il 2021 ma in misura di qualche punto inferiore rispetto al dato negativo. Questo è spiegato dal fatto che non per tutti i settori si sconterà una ripresa per il 2021, molti rimarranno indietro come ad esempio il settore turistico e il settore dei consumi dove si stima che la contrazione rimarrà per un periodo di tempo più prolungato. 
 
Il prossimo trimestre sarà decisivo per monitorare se effettivamente le aperture delle attività in “fase 2”, seppur in modo graduale, si tradurranno in una vera ripresa. In effetti, se osserviamo i dati cinesi, notiamo proprio una ripresa molto veloce dai minimi (V shape) per alcuni settori come ad esempio l’industriale, mentre per altri settori le riprese saranno graduali. Si potrebbe sostenere quindi che, per le economie che dipendono molto da settori a rapida ripresa o da settori tecnologici (che di fatto sembrano essere stati immuni ai lockdown), la ripresa potrebbe essere molto simile ad una V.
 
Per le economie dipendenti da settori diversi da quelli citati (ad esempio consumi, servizi, etc) le riprese saranno sicuramente più lente.
 
Potremmo di fatto assistere a delle economie che si riprenderanno con maggiore vigore e altre con meno forza. Questo nonostante il sostegno ormai continuo da mesi da parte delle Banche Centrali.
 
Sia la Fed sia la Bce hanno dato chiari segnali di intervento, hanno ampliato i collateral e hanno ampliato il loro piano di acquisto titoli in termini di qualità, andando a comprare e sostenere anche i titoli che hanno rating inferiori all’Investment grade. L’obiettivo resta quello di trasmettere la politica monetaria in modo efficiente all’economia reale.
 
Nonostante un eccesso di ottimismo presente sui mercati, siamo costretti a mantenere una certa cautela vista la situazione di incertezza economica a cui si aggiungono anche le recenti tensioni tra America e Cina che si stanno intensificando di giorno in giorno. 
 
Le tensioni fanno riferimento sia alle opacità della Cina nella gestione iniziale della pandemia, sia nella gestione delle proteste ad “Hong Kong”, molte di queste tensioni e provocazioni da parte del Presidente Trump alla Cina sono da ricondurre in parte alla campagna elettorale in vista delle prossime elezioni americane e saranno un notevole elemento di volatilità sui mercati qualora le stesse continuassero.
 
Questo trimestre e il prossimo saranno fondamentali per capire quanto effettivamente il sistema economico è stato colpito e quanto può essere veloce la ripresa, grazie al sostegno delle politiche monetarie e fiscali messe in atto gli scorsi mesi.

*A cura di Francesca Sampogna, Responsabile Gestioni Patrimoniali - Banca Finint