FOCUS Italia - Mercato Azionario #3

Fase due: riprese tutte le attività produttive e il commercio al dettaglio in Italia.
 
E' ritornata la volatilità sui mercati, con la reintroduzione dello short selling, dopo un periodo di relativa stabilità dei corsi rilevata durante il mese di aprile.
 
In un mercato che sembra muoversi guidato principalmente da movimenti di natura tecnica, con il massiccio sostegno operato su vari fronti dalle banche centrali sulle rispettive economie, è ancora difficile valutarne direzione e forza relativa nel prossimo futuro.
 
Sarà necessario attendere la fine del trimestre per poter avere dei dati indicativi sull'andamento delle varie attività e sulle effettive conseguenze dirette generate dal lockdown sui vari settori.
 
La fase uno è stata comunque foriera di molti spunti di riflessione in merito alla resilienza di molti settori rimasti operativi durante tutto il periodo e su quali opportunità si sono delineate nell'evoluzione di molti mercati. 
 
Gli operatori della filiera agroalimentare piuttosto che la grande distribuzione, oltre a mantenere inalterati o addirittura aver incrementato i propri volumi d'affari, sono sicuramente tra i vincitori economici di questo trimestre mostrando resilienza, efficienza nell'adattamento alla situazione attuale e capacità di mantenimento dei livelli di servizio di qualità. 
 
Insieme a loro, ovviamente in risalto il settore farmaceutico, da un lato per la sua natura anticiclica e dall'altro per la sua centralità nella ricerca del vaccino e lo studio di farmaci e protocolli per la cura della malattia.
 
Il commercio elettronico, che tra tutti ha avuto i tassi di maggior incremento di utilizzo, indice di un cambio di propensioni nelle modalità d'acquisto in un paese dove il digital gap è ancora molto elevato.
 
Gli operatori di servizi di telecomunicazione e in particolare i fornitori di servizi di banda larga e i player attivi nelle infrastrutture di collegamento, rivelatisi fondamentali per il miglior funzionamento dello smart working che ha consentito, in particolar modo per le attività di servizi e di informazione, di poter continuare a garantire una continuità operativa diversamente impossibile. 
 
Insieme naturalmente a tutti gli sviluppatori di piattaforme informatiche a supporto di tali attività, come i servizi di videoconferenza, le piattaforme social, i servizi di streaming e cloud. 
 
Senza dimenticare il settore finanziario e assicurativo, che nonostante le restrizioni ha continuato a fornire servizi e soluzioni per la gestione dei patrimoni degli investitori in continuità rispetto ai periodi precedenti, accelerando sulla digitalizzazione di molte attività, in primis quelle di pagamento, e garantendo supporto operativo alle attività di promozione del governo sul fronte del sostegno alle piccole/medie imprese e alla libera professione.

Per tutti gli altri settori, ora, la sfida sta nelle dinamiche della ripresa e nell'adattamento delle capacità produttive al nuovo scenario che via via si andrà delineando.
 
Molto dipenderà dalle dinamiche di consumo, domestiche e non, dagli effetti delle forme d'incentivazione introdotte dal governo e dalla rapidità con cui esso si muoverà nel renderle attuabili.
 
Il settore energetico e la filiera legata alle attività edilizie sono già pronte ad accogliere la ritornata vitalità che l'incremento del bonus energetico dovrebbe portare nel corso dei mesi futuri: fotovoltaico, serramenti, efficientamento energetico, materiali per l'edilizia, attività di costruzioni saranno i settori che più beneficeranno di tale novità insieme a tutti i professionisti che operano in tali settori.
 
Sicuramente questo non sarà sufficiente, ma è un primo passo nella giusta direzione di dare un supporto che garantisca un'accelerazione della ripresa. Nei prossimi mesi ci si attende che tali manovre vengano estese in altri settori strategici, come ad esempio quello dell'automotive e del turismo.
 
La capacità di intervento del supporto pubblico dipenderà molto da come si chiuderà la partita in Europa, con il recente segnale molto incoraggiante sul fronte della proposta Franco-Tedesca da discutersi in sede di Parlamento a fine mese. L'auspicio è che vinca la consapevolezza che solo scelte coraggiose aiuteranno ad evitare un lungo periodo di stagnazione, controproducente per tutti i paesi dell'area.
 
Per il nostro Paese si prospetta la grande opportunità di effettuare quegli investimenti necessari a riportarci in linea con le principali economie occidentali, operando su infrastrutture, privatizzazioni e modernizzazione della pubblica amministrazione, che per troppo tempo sono rimasti degli slogan vuoti nella dialettica elettorale.
 
Di certo, al di là delle dinamiche contingenti attraverso cui i vari settori si ritroveranno nei prossimi mesi, il segnale più determinante è nella volontà da parte di tutti i settori e le categorie di mettercela tutta e la convinzione radicata che, nel male, l'opportunità che il futuro prospetta alla nostra economia è indubbiamente irripetibile. 
 
Ed è con questo spirito che vale la pena di approcciare agli investimenti finanziari oggi. Non è più il tempo di operare solo con finalità speculative, ma di agire con consapevole determinazione nel sostenere la propria economia e far valere la propria voce nell'indirizzare gli investimenti in quei settori in cui crediamo che il Paese necessiti di emergere e potenziando quelli in cui siamo già forti.
 
Perchè anche essere investitori è un'importante responsabilità, non soltanto una potenziale fonte di rendita.
 
Gli Italiani questo l'hanno già capito, è bastato vedere l'adesione all'ultima emissione di BTP.
 
Un altro segnale che, nonostante tutto, la nostra economia, seppur fragile, se lo vogliamo, è ancora molto forte.

*A cura di Daniele Vadori, Responsabile Investimenti Azionari - Finint SGR